IL BANDO DI CAPODANNO. TUTTE LE ANOMALIE.

Sono numerose le anomalie e le irregolarità del bando di capodanno in periferia. qui proviamo a riassumerle.

1. LA PROCEDURA DI GARA

La gara da 280mila euro è stata indetta il 30 ottobre 2015, ultimo giorno dell’Amministrazione Marino, in violazione delle direttive stabilite dalla amministrazione comunale in materia di appalti pubblici che impongono che le gare debbano essere bandite entro 120 giorni (4 mesi) dall’approvazione del bilancio e qualora non fosse possibile, entro il 30 settembre, motivando le ragioni del mancato rispetto dei termini stabiliti. Qui i contenuti del provvedimento varato dalla Giunta Marino all’indomani dell’inchiesta “mondo di mezzo” e annunciato in conferenza stampa, un “atto rivoluzionario” secondo l’allora Sindaco Marino.

Eppure la Giunta Marino il 23 ottobre 2015, nel varare la delibera sugli eventi di Capodanno, dimentica quella disposizione in materia di appalti.

D’altronde dovrebbe essere un evento ordinario, quello del Capodanno, non vi sono motivazioni tali da giustificare un provvedimento urgente. Inoltre il Bilancio del Campidoglio era stato approvato a Marzo 2015, ma la Giunta si ricorda di programmare queste iniziative fuori tempo massimo con una delibera che fissa dei criteri direttivi a cui gli uffici diretti dall’assessore alla cultura avrebbero dovuto attenersi.

2. I FONDI SOTTRATTI ALLE PERIFERIE

Altro aspetto, decisamente discutibile, da un punto di vista politico, ma non solo, è la scelta dell’amministrazione capitolina di sottrarre al Dipartimento periferie risorse per celebrare eventi culturali per la notte di San Silvestro. Un accordo tra assessorati definito con una nota che autorizza il dipartimento cultura ad utilizzare 300 mila euro del bilancio del dipartimento periferie.

Eppure i teatri di periferia, che dipendono dal dipartimento per le politiche delle periferie, restano chiusi, tra mancanza di risorse e difficoltà burocratiche. il caso eclatante è quello del teatro Elsa Morante, costato oltre 5 milioni di euro e inaugurato nel 2011, è chiuso, con evidente danno per la struttura e per l’offerta culturale. Mentre i cittadini e le realtà culturali venivano privati di un servizio culturale nel quartiere Laurentino – Fonte Ostiense (questa davvero in periferia), l’amministrazione capitolina sottraeva risorse previste per le periferie  per eventi destinati ad esaurirsi in una notte ad un costo di 9mila euro l’ora. Con molto meno infatti si sarebbe scongiurata la chiusura del Teatro, assicurata la continuità di un progetto culturale e mantenuto un servizio per i cittadini.

3. I CONTENUTI DEL BANDO

Un bando caratterizzato da una serie di aspetti perlomeno controversi a cominciare dai tempi. Pubblicato il 30 ottobre, appena 20 giorni di tempo per presentare le offerte. Al Bando non viene neanche assicurata una particolare visibilità. Praticamente non c’è neanche il tempo di venire a conoscenza della sua esistenza. Ed infatti partecipano in pochi. Appena una decina i progetti presentati complessivamente per i quattro lotti da settantamila euro ciascuno. Impossibile per una città come Roma. Qui la graduatoria definitiva.

Molto generici sono anche i contenuti del bando e le direttive per la presentazione delle offerte e i criteri di valutazione. Non solo. Dal bando, infatti scompare,  il criterio sugli sponsor e del ricorso ai contributi privati. Un criterio previsto per tutti gli eventi culturali del Campidoglio in base ad una delibera di Maggio 2015 che si proponeva, tra gli altri, l’obiettivo di favorire il contributo dei privati così da ridurre l’investimento pubblico. Così recitava la delibera di Maggio:

estratto delibera maggio 2015

Nel bando pubblicato ad ottobre, invece, scompare,  tra i criteri di valutazione relativi alla sostenibilità economico-finanziaria della proposta, il criterio legato agli eventuali autonomi canali di finanziamento quali: sponsorizzazioni, crowdfunding, etc., UN MISTERO!!!

estratto bando capodanno in periferia4. LA LOCATION

Malgrado il dichiarato obiettivo di promuovere gli eventi in periferia, uno degli eventi, originariamente previsto presso la stazione della metropolitana “Laurentina”, si svolge invece all’ EUR, tra il palazzo di vetro dell’ENI e i monumenti dell’E42. Praticamente a ridosso della Metro EUR Fermi, piuttosto che della Metro Laurentina.

Il motivo è presto spiegato, l’amministrazione comunale non ha acquisito il preventivo benestare d ATAC che gestisce l’area della metropolitana. Il risultato è che un evento di periferia, dal costo di circa 9mila euro l’ora, si svolge all’EUR, città storica del Piano regolatore e non proprio periferia…..dove, tra l’altro, non sono mancati gli eventi per l’ultimo dell’anno. 

5. LA COMMISSIONE TECNICA

Alla genericità dei criteri direttivi e dei contenuti del bando ci si aspetterebbe dall’amministrazione, anche a fronte di un investimento economico non proprio trascurabile di questi tempi, (280mila euro per degli eventi che si esauriscono in una sola notte), la nomina di una commissione tecnica con esperti dalle spiccate competenze culturali ed artistiche. Ed ecco che in data 23 novembre viene nominata la Commissione con tanto di attestazione perentoria e “rassicurante”, a firma del direttore della direzione attività culturali di Roma Capitale dott.ssa Patrizia Del Vecchio: che i membri della commissione sono stati individuati in quanto in possesso di comprovata esperienza nell’ambito delle materie di cui tratta l’avviso pubblico e di idoneo curriculum professionale”; qui il provvedimento di nomina della commissione. è sufficiente uno sguardo al curriculum del presidente della commissione, pubblicato sul sito del campidoglio (qui) per scoprire che non ha alcuna competenza nell’ambito delle materie di cui tratta l’avviso pubblico e nessuna esperienza nel settore culturale ed artistico che caratterizza il bando in questione, piuttosto competenze, certamente apprezzabili e di rilievo, nel settore economico e bancario.

La commissione tecnica impiega un mese per esaminare le poche offerte presentate e conclude i suoi lavori alla vigilia di Natale. Ad una settimana dall’evento. Praticamente quando è ragionevole immaginare che la stragrande maggioranza dei romani ha già deciso come festeggiare l’ultimo dell’anno.

6. LA COMUNICAZIONE DELL’EVENTO E LA “PARTECIPAZIONE”

il materiale viene pubblicato all’ultimo minuto, manifesti che neanche negli anni ’80. La comunicazione fa rabbrividire. Inaccettabile per la Capitale d’Italia. L’evento a Laurentina, che in realtà si è svolto all’EUR, è un flop. Un disastro.

Manifesto Roma CapitaleNon solo sembra che per l’evento Laurentina non sia stato neppure rispettato integralmente il programma degli eventi previsti dalle 18 alle 2 di notte. E nessun controllo è stato assicurato dal Dipartimento Cultura al fine di verificare lo svolgimento degli eventi secondo il programma presentato e approvato.

foto capodanno laurentina

7. IL SILENZIO COMPLICE DEL MUNICIPIO IX

Mentre l’amministrazione capitolina decideva di tenere quatro costosissimi eventi per l’ultimo dell’anno, i Municipi interessati dai quattro eventi restavano in silenzio, malgrado gli stessi Municipi abbiano ridottissimi fondi a disposizione per la propria programmazione culturale. Un bando del genere, infatti, avrebbero dovuto suscitare qualche “timida” reazione ed invece il silenzio. Nel Municipio IX addirittura si assiste, negli stessi giorni, ad una feroce polemica tra Municipio e dipartimento cultura del campidoglio sulla situazione paradossale del Teatro Elsa Morante al Laurentino, chiuso dal 1 luglio 2015. Si arriva anche ad una manifestazione di protesta contro la burocrazia capitolina che chiude il teatro. E quindi quale migliore occasione questa del Capodanno per sollevare il problema? in ballo ci sono 70 mila euro per un evento che dura il tempo di una notte, mentre il teatro di periferia resta chiuso.  Ed invece uno strano silenzio, a cui si aggiunge uaa altrettanto discutibile collaborazione che lo stesso Municipio fornisce agli organizzatori che, infatti, non mancano di sottolinearlo nella comunicazione con la quale informano i cittadini dell’evento di Viale dell’aeronautica (all’eur, ma spacciato per Laurentino). Gli organizzatori scrivono, infatti, che l’evento è voluto da Roma Capitale e dal Municipio IX. 

Tutte queste anomalie dimostrano quanto sia stata discutibile, inopportuna la scelta di impiegare ben duecentoottanta mila euro di fondi pubblici, originariamente destinati alle periferie, per un evento destinato ad esaurirsi in una notte. Il tutto attraverso una procedura di gara pubblicata fuori tempo massimo e in violazione delle nuove procedure in materia di appalti pubblici. Contenuti del bando e criteri di valutazione generici a tal punto da fornire alla commissione tecnica, presieduta da un dirigente senza alcuna competenza nel settore culturale, una enorme discrezionalità di valutazione. Pochissima pubblicità del bando e conseguente scarsa partecipazione di operatori culturali.

Un bando TRUFFA che ha prodotto come unico risultato uno sperpero di denaro pubblico ed un flop clamoroso in termini di partecipazione dei cittadini.

 

 

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